Winston Churchill è stato il primo premier che Elisabetta II ha incontrato sia nella sua vita privata che in quella da Regina.

Il primo incontro

La prima volta che si incontrarono Elisabetta aveva due anni. Quando Churchill scrisse a sua moglie Clementine, disse che la principessa aveva “un’aria di autorità e riflessività sorprendente in una bambina”.

Fu Winston Churchill ad attenderla all’aeroporto quando morì il padre, Re Giorgio VI, e a seguire la sua incoronazione. Uno statista, un esempio di grande politico che ha ispirato e ispira tutte le generazioni.

Da sempre ogni settimana, di solito il martedì sera, quando sia il monarca che il primo ministro sono a Londra, si incontrano per discutere degli eventi che accadono durante la settimana. Tutte le conversazioni rimangono private. 

Probabilmente Churchill è stato il primo ministro favorito dalla Regina, hanno parlato molto nelle udienze private e un giorno un giornalista gli chiese di cosa parlavano e lui rispose “Oh corse”. (William Shawcross, Queen and Country, 2002) 

Quando fu abbastanza sicuro di dimettersi lei gli scrisse (nelle lettere più ufficiali  la Regina parla in terza persona): “Aveva il più grande dispiacere personale, e sentiva che le sarebbero mancate particolarmente le udienze settimanali che ha trovato così istruttive e, se si può dire così sulle questioni di Stato, divertenti.”(William Shawcross, Queen and Country, 2002)

Il 4 aprile 1955 la Regina andò a Downing Street per una cena in suo onore data da Churchill che disse di lei: “Gli augusti doveri che ricadono sulla monarchia britannica non sono mai stati assolti con più devozione che nella brillante apertura del regno di Vostra Maestà. Ringraziamo Dio per i doni che ci ha concesso e ci impegniamo di nuovo per gestire la vita in modo saggio e gentile, condotta di cui Vostra Maestà è la giovane e splendente campionessa.” Il giorno successivo si dimise e la Regina gli scrisse: “Non ho bisogno di dirti quanto profondamente ho sentito le tue dimissioni martedì scorso, né quanto mi manchi e continuerai a mancarmi, i tuoi consigli e il tuo incoraggiamento…” Quando Winston Churchill morì nel gennaio 1965 gli fu concesso l’onore di un funerale di stato.

Dopo Winston Churchill

Il nuovo primo ministro Anthony Eden vinse le elezioni nel 1955 ma la sua amministrazione ebbe molti problemi. Quello più grande fu sul canale di Suez e quando un giornale pubblicò un articolo insinuando la contrarietà della Regina al piano di Eden, lui si arrabbiò molto.

Winston Churchill e Anthony Eden

Ma questa è un’altra storia che continueremo a raccontare in un’altra puntata per continuare la vita della Regina Elisabetta.

Diritti e doveri di un monarca

Winston Churchill fu una guida per il Paese e sicuramente per la monarca, anche se la Regina Elisabetta apprese da sola, molto presto, che un regnante ha molti doveri, alcuni formali e altri intangibili. Era il capo di uno stato e doveva vivere al di sopra delle parti politiche. In effetti il ​​Parlamento ha il potere, ma il monarca rimane l’ultimo arbitro costituzionale. Può accettare o rifiutare lo scioglimento del Parlamento e può scegliere il Primo Ministro.

Walter Bagehot, nel diciannovesimo secolo, scrisse: “Il sovrano ha, sotto una monarchia costituzionale come la nostra, tre diritti: il diritto di essere consultato, il diritto di incoraggiare, il diritto di mettere in guardia”. (Walter Bogehot, the English Costitution, 1867). Un monarca può suggerire oppure può spingere per qualcosa ma la decisione è presa dal Presidente del Consiglio, anche se non ci sono regole formali che gestiscono il rapporto tra la Regina e il Premier.

Nella prossima “puntata” parleremo della quarta parte della vita della Regina Elisabetta.

Photo Source: DailyMail, Pinterest, Getty Images

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